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CHE SCANDALO QUEL VECCHIO PALAZZO DEL “REGINA ELENA”!
Ricordo che erano gli anni
sessanta (io allora studiavo per medico) quando, ogni giorno, mi trovavo
di fronte, prima di andare a lezione, questa superba struttura, che
nascondeva, dentro le sue mura, il mistero della sofferenza:
l’oncologia. Rammento che, all’epoca, la Regione Lazio (con L’Università
“La Sapienza”) erogavano un affitto di cinquanta milioni di lire, al
mese. Da un po’ di anni questo centro è dimesso (l’oncologia è stata
trasferita al San Raffaele di Mostacciano – RM). Si continua a pagare
l’affitto, ma non per dare assistenza ai malati, né per fare ricerca,
come si era ventilato prima da alcuni responsabili del settore, bensì
per consentire ad un gruppo di extracomunitari di piazzarsi dentro, come
in trincea, con panni appesi alle finestre, accanto a logore bandiere di
battaglia, con catene ai cancelli dei cortili che nascondono autovetture
costose e, chissà quante altre cose, con slogan provocatori e di sfida.
Di tumore ancora si muore e si raccolgono i soldi per la ricerca, in
mezzo a tutto questo spreco. A chi giova? Facciamo qualche
considerazione, visto che non le fanno i giudici, che a chiacchiere
raccontano la favola della giustizia, ascoltando i soliti inquirenti che
si dedicano all’invenzione di inchieste inutili e dispendiose,
trascurando invece problemi, come questo, che si trovano sotto il naso.
Ma questa è politica! L’Università “La Sapienza” spende cifre enormi (e
vorrei sapere come vengono utilizzate) per affittare uffici e locali
attorno a Piazza Indipendenza e nei suoi paraggi, quando invece potrebbe
utilizzare questa enorme struttura, visto che paga inutilmente
l’affitto. Che ne dice di tutto questo il Ministro Brunetta che, pur non
avendo la statura, vuol recitare il personaggio di Catone il Censore?
Forse ha paura di toccare gli interessi di chi elargisce le lauree o le
cattedre, che molto spesso aderiscono ai corpi separati del potere:
poveri noi, che meschinità! Ce la prendiamo solo con i deboli, quando
invece la giustizia dovrebbe esigere il rispetto di tutti. Che pensano i
giovani di tutto questo?: certamente dovranno andare in altri paesi per
cercarsi i modelli sociali e culturali. Il nostro paese non da più la
nascita a poeti e a navigatori, ma purtroppo a cialtroni e a
profittatori sociali. Non dimentichiamo però che tutto questo ha un
prezzo: la fine
Prof. Antonio Vento
28-11-08
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