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Articoli precedenti:

Caso Cogne 2005

Cogne vergogne 2007

CASO COGNE: INGIUSTA CONDANNA

Aforismi:

-Ogni giustizia è figlia della società.

-Ogni società si difende con le istituzioni

-La società italiana è fragile ed ha timore d’irrobustirsi: ha la sindrome di Peter Pan

-La condanna della signora Franzoni è una condanna che ridicolizza la scienza investigativa e i presunti scienziati.

-Ai fini del riconoscimento di responsabilità, si richiedono elementi probatori e non indizi: il movente, l’arma del delitto e i mancati referti del sopralluogo, male eseguito.

-Il movente: l’incoscienza dell’innocenza.

-L’arma del delitto: probabilmente un pezzo di legno finito nel camino, allora acceso. Il fuoco che purifica e cancella.

-“L’ominocida” una incoscienza che si scontra con un’altra incoscienza.

-La mano che ha colpito (17 volte) era una mano virgulta, di tenera età.  

-f.=m. x a.

-I mas media eccedono nel parlare: è segno di scarsa comprensione e di paura.

-Le madri non possono essere forti e deboli allo stesso tempo: la depressione post partum  è incomprensione del fine, continuare la specie. Una volta le madri non avevano paura di esserlo.

-Annamaria Franzoni è una madre innocente che vuole salvare, oltre il dramma, l’innocenza.

-Se la madre è innocente, non lo è il sistema giudicante che condanna i figli, rimasti senza madre.

-Gli psichiatri (anch’io lo sono) sono narcisisti, ma non puerili.

-I chiacchieroni mediatici e le donne frustrate, che si esibiscono in programmi e interviste, sono degli abusivi che interpretano il male del tempo e la tristezza dell’ignoranza.

Ho voluto utilizzare il metodo dell’aforisma per raccontare una storia umana, di una madre che sta pagando proprio perché vuole essere madre fino in fondo: a chi legge il compito di trovare una chiave d’interpretazione, senza violare la volontà e i diritti di quella famiglia.

Prof. Antonio Vento.

p.s.:leggere l’articolo “Caso Cogne”, del 2005, in Articoli, sul sito universitario dell’Osservatorio Nazionale Mobbing.

22-05-08

 

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