Università degli studi di Roma La Sapienza |
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Che la Salute sia
il bene primario per l’uomo è un luogo comune, ma che l’uomo ne faccia
buon uso, per la sua conservazione, è una falsità: è come un ossimoro
che afferma e nega se stesso nel medesimo istante, quindi senza priorità
di uno dei due aspetti. La conservazione non è possibile se prima non si
capisce che essa dipende soltanto dal rispetto dell’ecosistema e dalla
giustizia, che vuol dire pari diritti per tutti gli uomini della Terra.
A che serve la salute se non a lavorare per altri, a pagare tasse e
bolli, a subire miliardi di condizionamenti e di frustrazioni il cui
fine è solo lo sfruttamento degli uomini e delle risorse umane per il
potere (illusorio potere!) dei pochi? Quale libertà ci può essere per i
cittadini del mondo se la convivenza è basata sulle banche, sulle
assicurazioni, sui tormentati conflitti finanziari, sulle ipocrite
istituzioni, su una cultura prezzolata e blenorragica, che crea
confusione e pregiudizio? E quale verità se tutto serve per vestire i
potenti, che per fortuna si drogano anche loro, si ammalano di cancro o
di AIDS, hanno bisogno del sonnifero per dormire o dell’antidepressivo
per resistere alle corna del proprio partner ? Che dire poi delle guerre
che devastano l’ambiente e seminano morte e ulteriore povertà, con la
scusa che bisogna arrestare il rischio del terrorismo e degli armamenti?
Non è forse l’Italia che ha prodotto 500 carri armati per mandarli nel
Libano: dove ha trovato i soldi per costruirli e per usarli in guerra,
quando, da tutte le parti (da tutti i partiti che stanno nel sistema
sociale e politico come gli spermatozoi infetti stanno, tra i gonococchi
di Neisser, nel liquido blenorragico) si lamentano carenze
d’investimenti per la realizzazione dei servizi e per le riforme? E che
dire delle incaute scelte ambientali, come per esempio la conversione
energetica della centrale elettrica di Civitavecchia, che inquinerà
anche Roma e il centro Italia, dove hanno le mani in pasta politici,
falsi ecologisti, che curano invece i loro interessi e quelli dell’ENEL,
attraverso i fondi europei? Questo mentre i Francesi, a ridosso delle
Alpi, sperimentano la più grande centrale del mondo di energia
alternativa, con le multinazionali, che escludono l’Italia. La Verità
dunque è quella della non verità, quella dell’opportunismo economico,
del potere dei pochi sui molti, dell’ignoranza e della falsa cultura,
che non investe certo sulla ricerca (libera), ma sull’aggressività del
“libero” mercato, degli armamenti bellici, dove l’Italia sta al primo
posto in Europa: lasciamo le finanziarie agli uomini sani, che
consentono, con la loro sanità fisica, la malattia mentale dei politici
e dei cultori della ricchezza. Certo, ormai ogni rivoluzione fa
“schifo”, specialmente ai così detti benpensanti, ma se iniziassimo a
non pagare gli autobus quando sono sovraccarichi o in ritardo, a non
pagare le autostrade quando ci costringono a code interminabili, a non
pagare i parcheggi perché le strade sono di tutti e non di un gruppo
finanziario (e non ci raccontassero le balle delle spese per
manutenzione o altro), a pretendere severi controlli sulle assicurazioni
e sulle banche, a non accettare pagamenti anticipati sulle diverse
bollette (luce, gas, telefono), a non riconoscere la tassa che la RAI ci
impone per programmi “mondezza”, con continue interruzioni per la
pubblicità e così via? Se questo è vero (com’è vero), chi sono i ladri?
A voi le considerazioni! prof. Antonio Vento 22-11-06 |
Tel.06-49918107, cell. 338-7710372,
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ventoa@hotmail.it
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