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TESTIMONIANZE

LETTERA DI UN CARTOLARIZZATO

Al Presidente dell’Osservatorio Nazionale Mobbing

Io, C.M. (nome pervenuto per intero, nota di redazione) invalido civile e con incidente sul lavoro il 18-01-06, non ho potuto mai comprare un appartamento e fra un mese mi buttano fuori di casa.
Ho fatto domanda per casa e ho solo 7 punti. Sono nato l’ 11-02-64. Tessera invalido n….., figlio di invalido di guerra e prigioniero di guerra n….

Roma 03-02-06                                                                                     Distinti saluti
                                                                                                                  C.M.

p.s. : lo scrivente ci ha comunicato per telefono la sua disperazione; comunque la lettera si spiega da sola e, come questa, tante altre, che ci riportano voci ricche di pathos e di tragedie famigliari. Qualcosa bisogna fare concretamente. Se le autorità non interverranno nel merito, noi dell’Osservatorio Mobbing ci costituiremo parte civile in ogni vicenda di sofferenza o ad esito drammatico.

Vogliamo però che le cose tristi siano prevenute e perciò ci rivolgiamo, per quanto concerne Roma, al sindaco della Città, pregandolo di dare priorità al problema casa. 

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LA CARTOLARIZZAZIONE COLPISCE ANCHE I MALATI
E’ una delle tante storie infami : una donna che viveva sola (divorziata) in un appartamento delle case degli Enti di via del Forte Tiburtino, 100, veniva ricoverata  per una calcolosi complicata ed operata di urgenza. L’ufficiale giudiziario coglieva l’occasione a volo e metteva i sigilli alla porta. La sua colpa è stata quella di non avere avuto i soldi per comprare l’appartamento che l’Ente aveva messo in vendita. L’ha comprato una famiglia più “fortunata”, che ha però pensato di mettere in atto una delle tante separazioni legali di comodo, per chiedere l’immediato possesso dell’appartamento, dove l’inquilina sfortunata poteva stare fino al 2007. Adesso è parcheggiata in corsia, ma dopo, cosa sarà di lei? Non venissero poi a raccontare che le istituzioni sono al servizio dei cittadini : i più deboli non fanno mai parte di questa categoria umana! Speriamo che il sindaco Veltroni o l’Assessore competente leggano questo messaggio e si mettano in contatto con noi per ulteriori indicazioni sul caso. Diversamente sarà considerato come un tassello in più nel mosaico delle responsabilità che noi stiamo raccogliendo. Un giorno chi sa?…

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8 dicembre 2006
Egregio Prof. Antonio Vento,
ho visitato il Suo sito che ho potuto valutare tra i  migliori in Italia  riguardanti  il mobbing. Mi chiamo Giovanna Nigris. Forse navigando in internet avrà potuto già  visitare il mio sito, ma lo vorrei porre alla Sua cortese attenzione. (
www.mobbing-sisu.com)
A volte mi chiedo come mai non si venga  a conoscere mai nessun caso di morte per mobbing e sono addivenuta alla conclusione che ci saranno molte persone che muoiono nella paura, nel silenzio e nell'abbandono più totale e perché non hanno avuto la forza e gli aiuti necessari per cercare di reagire. Mi trovo ancora oggi sempre più mobbizzata ed infelice, ma non più nel terrore e nella paura di parlare. Finalmente libera di esprimere tutto quanto mi è accaduto e mi accade. Debbo dire che ho impiegato anni di atroci sofferenze per mettere il terrore per così dire "in un cassetto" e chiuderlo a chiave. Questo però non toglie le infinite sofferenze che subisco ancora e che nuocciono ancora sempre più gravemente sul mio stato di salute e soprattutto sull'apparato cardiocircolatorio.
 

 

Tel.06-49918107, cell. 338-7710372, e-mail : ventoa@hotmail.it - Istituto di Anatomia Umana, via Borelli n. 50
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