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IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
La Franzoni, dopo
tanto parlare, che ha visto contrapposti colpevolisti e innocentisti,
sempre pronti a sviscerare le diverse motivazioni e le analisi che si
abbandonavano alla fantasia o ai sentimentalismi, finalmente è caduta
nel silenzio, che solitamente segue ad ogni spettacolo di attualità.
Poveri noi! Abbiamo bisogno di delitti e di cronaca nera per
sopravvivere al tedio quotidiano della vita. Siamo una sorta di esseri
surgelati, che si riscaldano solo ai raggi del brivido e del sadismo :
ogni forma di comprensione è falsa, filistea ed ipocrita, perché nega
l’evidenza per la paura di dover riconoscere la stupidità della vita:
alzarsi la mattina, cercare soluzioni sociali e tornare a casa la sera a
dormire, quando non ci sono quelli che ti aspettano per romperti le
scatole. Certo ormai le motivazioni alla vita sono ben poche: i giovani
sono delusi e scontenti, e dove un pizzico di entusiasmo c’è, è dovuto
soltanto al condizionamento socio-economico del sistema in cui vivono o
al bisogno di chiudere gli occhi di fronte alla reale realtà. I genitori
preoccupati per i figli vivono male per le insicurezze sociali, per la
disoccupazione, per l’anaffettività e l’inaffidabilità intercorrenti tra
i due sessi, per la vita rischiosa sulle strade, per le droghe che
imperversano sui sentieri delle metropoli, come nei posti più impensati,
per le cliniche (questa volta al nord!) che squartano per lucrare
disumanamente, per i politici che seminano il terrorismo psicologico, da
ogni parte, senza però risolvere i problemi dei cittadini. Gli anziani
muoiono in silenzio, senza alcun diritto di parola: ora ci pensa l’Alzheimer.
La classe operaia non va più in paradiso; va all’inferno, tutti giorni,
morendo sui posti di lavoro insicuri (utili solo agli imprenditori che
speculano sulla loro esistenza). I lavoratori, dipendenti o pubblici,
si alzano la mattina per andare a lavorare e non sanno se torneranno a
casa: i ministri del lavoro e della funzione pubblica intanto li
bastonano se si ammalano anche per un solo giorno (vogliono il
certificato medico), non possono avere un attacco diarroico o un mal di
testa, serve il medico che lo attesti. Nessuno però va a vedere quante
ore si passano sulla strada in attesa dei mezzi di trasporto che non
funzionano o quante angherie che si subiscono nella mischia sociale,
olezzante di vecchio e di rancido. Nessuno si cura che, a causa della
crescente perdita di potere d’acquisto, l’euro li abbandona a metà
strada, ogni mese. Nessuno si cura dell’insonnia dovuta allo
strozzinaggio delle banche, con i mutui e con l’anatocismo o altre
diavolerie. I ministri questi problemi non ce l’hanno: sono pagati
profumatamente per fare soltanto guasti sociali ed hanno le macchine blu
col loro autista, bellino, incravattato e surgelato. Intanto si muore
ogni giorno per l’insicurezza sul lavoro, mentre si sparge un sentimento
di terrore xenofobo e un antipatriottismo federale. Ma dove stanno i
grandi pensatori, che dovrebbero fare giustizia della mondezza di idee:
altro che la mondezza di Napoli, voluta dalla camorra, con l’accordo
delle “civiltà” del nord Italia. Una volta tanto non è il sud a
speculare, ma il nord, i politici e la camorra. Lo stato sa dove stanno
le organizzazioni della malavita organizzata: servono ai politici per
guadagnare e garantirsi le campagne elettorali, nonché per arricchirsi
ulteriormente. E i sindacati e la falsa sinistra dove stanno. Altro che
lotta alla mafia. Altro che terza o quarta…repubblica. Siamo, come
sempre, nel vecchio e nel marcio. Basta guardarci intorno e ci
accorgiamo che ormai i valori sono lontani, che la scuola non garantisce
più l’apprendimento e la cultura, che le università sono logge di
dominio, che la sanità langue, che i politici sbavano per il potere,
perché non sanno fare altro ed hanno il terrore di sprofondare nel
silenzio, che la giustizia non garantisce più i cittadini, come nel caso
della Franzoni, che lascia due innocenti (i figlioletti) sprofondati
anche loro nel silenzio. E’ nel falso frastuono dei messaggi politici e
nel vocio di una stampa prezzolata, dove ormai i giornalisti sono dei
semplici impiegati, senz’anima, che s’ingenera il silenzio degli
innocenti. Temo che non sarà molto lontano il tempo del frastuono di una
nuova grande guerra che, purtroppo, coinvolgerà tutta la terra, compreso
il nostro Bel Paese: dovremmo pensare seriamente al problema della
giusta spartizione delle risorse e, molto di più, alla Pace. Intanto
lancio un’idea: creiamo un contatto tra portatori di idee per costruire
una grande marcia della Pace. E-mail :
ventoa@hotmail.it
Prof.
Antonio Vento
12-06-08
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