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SENTENZA GARLASCO: VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT

Il sottoscritto prof. Antonio Vento, PSICHIATRA E CRIMINOLOGO, il 22 agosto del 2007, scriveva un articolo sull’omicidio di Garlasco e discolpava categoricamente Alberto Stasi. Dopo circa tre anni la Magistratura lo dichiara innocente, per l’art. 530, comma 2 c.p. In quell’articolo il sottoscritto dava una netta descrizione criminologica, anche se costruita sui dati acquisiti dalla cronaca, ed escludeva la responsabilità di Alberto Stasi dall’omicidio, indicando importanti elementi criminologici da considerare e da sviluppare, per la soluzione del caso e per la ricerca di un movente. Anche qui, come a Cogne (per il quale il sottoscritto aveva espresso, motivandola, l’innocenza della signora Franzoni) si nota una grande confusione, con nomine di CTU e di Periti numerosi, che non possono che complicare le indagini e disturbare il sopralluogo, facendo trascurare elementi importanti che, nel tempo, perdono parte della loro consistenza. Talvolta le intuizioni, in criminologia, superano la complessità dei dati, ritenuti scientifici. Questo, forse, perché manca una elaborazione unitaria nella complessità dei dati, che spesso servono più al tecnico ed al suo narcisismo professionale. Sarebbe opportuno rileggersi, sul Sito Mobbing dell’Osservatorio Nazionale Mobbing, l’articolo, scritto dal sottoscritto il 22-08-07, dal titolo: “Considerazioni legali riferite all’omicidio di Chiara Poggi-Garlasco”.

Prof. Antonio Vento

Roma 19-12-09                                                                       

 

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