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E’ TEMPO DI S-FASCISMO
L’Italia
è nel caos, l’Europa è nel caos, il Mondo è nel caos, ma la gente non è
pessimista, e non lo è per due motivi: Il primo perché finalmente il
capitalismo è arrivato al suo limite estremo e sta vivendo la sua
agonia. Non ha più le risorse che sempre ha avuto per potere sfruttare
chi lavora e la povera gente, consentendo ad una classe privilegiata il
piacere di godere dei frutti del lavoro degli altri (cioè il
plusvalore).
E’arrivato il momento in cui la gente comune chiede conto degli abusi
della storia e vuole partecipare direttamente alla gestione dei beni e
delle risorse. Certo tutto questo spaventa chi finora ha vissuto bene,
considerando un suo diritto il poter godere di tutti i vantaggi sociali,
economici, istituzionali, essendo loro stessi, come casta, a gestirli.
Adesso non hanno più la sufficiente energia subdola che finora ha
confuso la mente delle persone, le quali producevano per un povero
salario che poi restituivano ai privilegiati spendendolo fino all’ultimo
centesimo, per indebitarsi infine con le banche che finivano di
stritolare meglio le loro speranze; adesso la gente non ha più un
salario da spendere perché non c’è il lavoro e perciò ogni inganno o
virtualità sta venendo alla luce e le persone hanno preso coscienza
della loro condizione storica: il mondo di oggi sta cercando di
costruire l’ultimo atto di questa sporca sceneggiata, che finge la
pietà per la gente che soffre, cercando comunque di rimetterci
personalmente il meno possibile. Si dichiarano addolorati per i morti di
Lampedusa, nascono come i funghi al sole dopo la pioggia le
organizzazioni onlus o i gruppi che orbitano attorno alle chiese che
sfidano la sensibilità di chi già ha tanta difficoltà di sopravvivenza,
chiedendo soldi, aiutati dai mas media o addirittura dal Vaticano, che
da solo potrebbe sanare i problemi finanziari del paese aprendo le porte
dei suoi forzieri. Le banche continuano a decidere della vita dei
disperati che, non trovando soluzioni per le ristrettezze finanziarie si
danno fuoco o si suicidano: e tutto questo passa come normale
disperazione delle persone, ma nulla si fa per evitarla.
Il secondo motivo per non essere pessimisti è che il riscatto dei poveri
è vicino: non siamo più nelle condizioni storiche degli anni settanta,
quando le avanguardie politiche e il terrorismo armato cercavano di
svegliare le masse; ora sono le masse che si muovono e rivendicano le
piazze, strette dai bisogni e dalla povertà, e su questi movimenti di
base si innesteranno presto le avanguardie e i gruppi armati. Il
confronto con le istituzioni diventerà più stridente e la gente troverà
normale lo scontro di classe e la lotta contro i ricchi e contro la
politica che li sostiene.
Finalmente l’elemento soggettivo della storia raggiunge l’assonanza con
l’elemento oggettivo: è guerra civile! Non ci sarà più tempo per
piangere o per pentirsi.
I movimenti politici nuovi, quelli che sembrerebbero in opposizione con
le istituzioni e con i partiti non sono altro che l’estrema unzione del
potere e delle banche, ma sono manovrati segretamente dalle potenze
straniere che attendono la fine dell’Italia e dell’Europa per
saccheggiare i loro patrimoni e le loro risorse. Pertanto gli strilli
organizzati delle organizzazioni partitiche e i movimenti sono solo
s-fascismo: negare tutto per affermare il potere dei pochi, servendosi
di un falso principio di cambiamento democratico.
Prof.
Antonio Vento
20-12-13
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