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RIFORMA UNIVERSITARIA
 

Le Università sono centri di potere dei pochi, che invece di sviluppare la cultura e le idee, le inibiscono e talvolta uccidono il sapere.

Nelle Università accedono all’insegnamento fondamentalmente i privilegiati sociali.

Serve una riforma che metta fine a questo stato di cose:

1- Le Università devono saper comunicare ai giovani che vogliono apprendere tutto il sapere acquisito.

2- Tutti i giovani devono potersi accostare al sapere con uguali diritti e con tutte le possibilità di cui si è a disposizione, per sviluppare le sue potenzialità.

3- Docenti possono essere non solo quelli che sono chiamati all’insegnamento del sapere riconosciuto, ma anche coloro che dimostrino ampiamente (con testimonianze, con pubblicazioni e con progetti precisi) di conoscere, fino in fondo, un argomento specifico, anche nuovo o sconosciuto al potere tradizionale della scuola.

4- I Docenti si distinguono in: a) Docenti del sapere classico, nelle diverse branche del sapere umanistico e delle scienze; b) Docenti di corsi aggiuntivi e migliorativi, proposti annualmente da loro stessi e assorbibili nel bagaglio del sapere classico, quando si evince la loro importanza generale; c) Ricercatori e Cultori delle diverse forme del sapere.

5- Alla formazione del programma didattico contribuiscono anche gli studenti, iscrivendosi al Corso di Laurea scelto. Ogni studente, al momento dell’iscrizione accetta di sottoporsi al corso di studi scelto e, nello stesso tempo, propone un tema di suo primario interesse, che svilupperà nella più ampia autonomia, nell’arco di tempo richiesto dalla laurea scelta, scegliendosi un Tutore che ha competenza nella materia scelta.

6- La scelta del Tema di primario interesse è, volta per volta, accettato o meno dai Consigli di Facoltà specifici: qualora non venga scelto senza una precisa e documentata motivazione, lo studente può fare ricorso al Tribunale del Sapere, organo supremo nazionale che, nel caso di abuso del Docente, può proporre anche la sua sospensione dall’insegnamento, e indirizzarlo ad altri compiti nell’ambito della stessa università.

7- Il Tribunale del Sapere è un organo nazionale che deve vigilare sui diritti dei docenti e dei discenti insieme, garantendo la qualità del sapere e soprattutto la sua eticità.

8- Il Sapere pertanto sarà distinto in Sapere per l’uomo, che è quello altamente verificato ed applicabile all’uomo, che occupa la centralità, per la sua conservazione e per il  miglioramento delle qualità della vita; e Sapere per la Ricerca Scientifica, che sperimenta e studia tutte le possibilità e i modi con cui il sapere stesso si propone, con la conoscenza e con le intuizioni. Questa seconda forma di Sapere può essere trasferita nel Sapere per l’uomo quando finisce di essere materia di ricerca (uscendo da ogni dubbio scientifico) e può essere utilizzata per  la conservazione dell’uomo e per il miglioramento delle sue condizioni di vita, rispettando sempre la sua centralità.

9- I membri del Tribunale del Sapere sono scelti tra tutti i Docenti delle Università Italiane, che abbiano dimostrato col loro lavoro teorico o pratico un’alta competenza, non solo scientifica o umanistica, ma anche morale, in uno specifico insegnamento. I rappresentanti di tale Tribunale sono tanti quante sono le materie che vengono insegnate nelle diverse università. Possono essere anche cooptati, dietro indicazione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, esperti o scienziati esterni, che abbiano dimostrato col loro lavoro e con i loro scritti di essere altamente competenti e quindi capaci di migliorare il compito che il Tribunale del Sapere si propone.

10- Tutti i laboratori e i luoghi di ricerca possono essere frequentati dagli studenti, i quali possono porre dei quesiti che verranno valutati dai docenti e messi in opera se ritenuti di valore umano o scientifico.

11- Verranno anche esaminate proposte di lavoro provenienti dall’esterno delle università, da cittadini cioè che non frequentano i corsi universitari.

 Prof. Antonio Vento

19-02-07
 

 

Tel.06-49918107, cell. 338-7710372, e-mail : ventoa@hotmail.it - Istituto di Anatomia Umana, via Borelli n. 50
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