Il Giornale
dell'Osservatorio
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IL GIORNALE
DELL'OSSERVATORIO
POVERI DI
SPIRITO
Ricordo quanto diceva S. Kierkegaard
filosofo cattolico dell’800, quando parlava della chiesa come luogo di
culto e di fede : la vera chiesa è la natura, le istituzioni deturpano
la sublimità dell’esistenza vissuta nei valori. E nello stesso periodo
F. Nietzsche ripeteva che i valori avevano i piedi di argilla. Cosa
aveva consentito a questi filosofi di intuire e quindi anticipare quelli
che nel 900 prima ed a seguire nel 2000 sarebbero stati i fallimenti
imprescrittibili dell’esistenza e della vita sociale? Il passaggio
traumatico da una società in cui la morale, seppure in maniera
travagliata e discontinua, aveva avuto le sue opportunità di riflessione
e di considerazione per la vita e la natura; il progredire selvaggio
dell’industrializzazione con tutte le sue contraddittorie premesse poste
pure da un marxismo male interpretato e certamente ridotto dalla storia,
per un crescente dominio dell’avere sull’essere e quindi del mercato su
ogni ragione delle coscienze. Siamo però arrivati ad un punto critico
nel quale si scontrano i sentimenti e la storia, dove necessariamente
una soluzione deve concretizzarsi per indicare agli uomini un percorso
umano.
Già nel ‘300 Dante Alighieri diceva :
“Povera Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta,
non donna di provincia, ma bordello”. Sembrano versi scritti per i
nostri giorni da un poeta che davanti al bisogno di assoluto prova una
grande delusione : per i valori, per la politica, per l’economia, per la
fede. Il grande scandalo della pedofilia ecclesiastica americana ci
riporta senz’altro al rifiuto istituzionale della chiesa Kierkegaardiana,
ma la cosa più triste è notare che le responsabilità irreversibili di
questi mostri in toga sono, nelle diverse sfere del potere, degne solo
di opinione : ogni diritto si tiene lontano per “timore e tremore” dal
diritto ecclesiastico che in simili contingenze tace. Non solo : anche i
nostri opinionisti si guardano bene dall’additare le responsabilità dei
mostri sacri del potere ecclesiastico; sanno tutti che con la chiesa
non consenziente non si può fare carriera, specie in politica ed in
economia, quando non si rischia addirittura la vita stessa. Qualche
tempo fa anche tra i laici del nostro paese e di altri paesi europei
s’era fatto cenno ad obbrobriose responsabilità di pedofili illustri che
hanno dissestato la coscienza e l’esistenza di tanti poveri ragazzi, ma
tutto è andato stranamente scemando e non sono stati mai indicati i
responsabili. Si è preferito parlare di Cogne o di omicidi insoluti
(vedi Porta a porta o tante altre trasmissioni), ma pochi ricordano ad
esempio che il processo accusatorio ha portato in carcere molta gente
innocente. Vogliamo citarne qualcuno? : Domenico Zarrelli, Pino Mauro,
Lelio Marinò, Mariano Forino, Roberto Vari, Caterina Mazzeo, Giuseppina
Longo, Santa Perla, Alfonso Agnello, Agatino Litrico, Pietro Ranacchio,
Ferdinando Imposimato, Bino Baiamonte, Francesco Perillo, Giuseppe
Giordano, Germano Sangermano, Mario Abbondanza, Francesco Boati, Michele
Noto, Umberto Mastrangelo, Aldo Sardone, Carmelo Dardone, Mario Talamo,
Pietro Vittorietti, Vito Surdo, Dante Formi, Adriana Avico e potremmo
ancora continuare in una lunga sequela di tormentose storie, per non
parlare poi degli errori giudiziari o delle vicende carcerarie. E’
proprio triste constatare che sia facile incorrere in una assurda
situazione kafkiana che oltre tutto mette in rilievo anche la brutalità
dell’ignoranza delle istituzione. Cosa può fare il cittadino davanti a
questo quadro catastrofico della morale e del diritto che annulla, come
dice Cesare Beccarla, ogni valore della libertà : “Non vi è libertà ogni
qual volta le leggi permettono che, in alcuni eventi, l’uomo cessi di
essere persona e diventi cosa…”; deve rivendicare sempre la sua dignità
di uomo e di persona, contro ogni astrazione che lo spinge verso una
vita virtuale che fa comodo soltanto a chi detiene il potere, qualunque
sia il suo colore politico o il suo livello di “cultura”.
Qualcuno penserà che questa mia concezione del mondo e della vita è una
visione pessimistica della realtà; a costui faccio presente che è meglio
il pessimismo dell’angoscia che rende vigili e presenti nella vita di
tutti i giorni, che l’appiattimento dei diversi ottimismi passanti da
una ideologia il cui fine non è certo la felicità degli uomini, ma il
suo olocausto con l’alibi dell’impegno. Abbiamo nel mondo varie vergogne
storiche : la pedofilia dei sacerdoti americani e dei laici di tutto il
pianeta, specie nei paesi economicamente sottosviluppati (che devono
rimanere tali per garanzia dei piaceri sporchi dei “soprasviluppati”),
ma anche le guerre con presuntuosi stermini che pretendono di esistere
per un senso di “giustizia storica” (dove la storia è segno di
negatività), la fame dei paesi poveri, le ingiustizie generali che si
contendono il potere con conflitti di mercato globale, l’ignoranza dei
popoli che conoscono solo la sopravvivenza, le malattie dilaganti dentro
le quali si affilano le spade delle multinazionali.
Cosa volete che sia la vita (nonostante rappresenti un bene unico e
sacro)? “In mano al forte è la catena,” – diceva Beccarla- “con cui lega
le azioni degl’incauti e dei deboli”.
Prof. Antonio Vento
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