Università degli studi di Roma La Sapienza |
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E’ UN PAESE DI CONFUSI MENTALI? Cresce il numero dei poveri nel nostro paese e la mensa della Caritas vede seduti affianco italiani e stranieri, donne e uomini, disoccupati e giovani, laureati e non, vecchi e malati: tutti in cerca di aiuto. Permettetemi di dire che tutto è uno schifo, quando un soggetto come don Verzé, che ha sempre viaggiato gratis con l’aereo di proprietà della sua associazione, accompagnato da illustri personaggi della chiesa e della politica, per mete lontane, goderecce e senza frontiere, né controlli doganali: anche Dio l’ha invidiato per i suoi grandi privilegi, che gli inquirenti italiani hanno voluto condonare, in un momento in cui le galere erano zeppe di poveri cristi. Si, è vero, i disoccupati e i poveri crescono di numero e mentre il lavoro viene meno i mancati pensionati devono stare al chiodo fino a settantenni, se sopravvivono, grazie al piccoletto Brunetta che se l’è presa con i lavoratori usurati, facendo pure il terrorista della salute, mentre lui già a 59 anni si pensionava (come pensionato baby, lui ed altri parlamentari, per esempio Di Pietro, Fini, Veltroni). E che dire della liquidazione di banca intesa a favore del ministro Passera, che ha gestito milioni di euro di denaro pubblico? Non dimentichiamo che oltre alla pensione ricevono lo stipendio di parlamentari e di ministri: altro che povertà! Bisogna riconoscere a molti parlamentari e ministri, del passato e del presente governo, l’alta capacità di recitare e di commuovere la gente semplice, anche con le lacrimucce mediatiche (pubblicità gratuita) come con la ministro Fornero. In questi giorni non si fa altro che parlare di carceri e di detenuti; anche il papa si è accorto che esistono questi problemi e ha pensato (sempre mediaticamente) che forse era bene farsi una passeggiata a Rebibbia, soprattutto perché si stava molto a parlare dei privilegi della chiesa e dell’ICI mai pagata, mentre si sovraccarica il costo della vita per gli italiani (grazie al bocconiano Monti, professore, ma con soluzioni tecniche che anche un non laureato poteva trovare). Certo, a godere sono le banche, che non dimenticano mai i loro benefattori. Se non ci fosse la legge che ammette la condanna per “apologia di reato”, la verità ne guadagnerebbe in profondità e in qualità: per dare un contributo alla giustizia dovremmo chiedere, democraticamente, che venga eliminata, consentendo a tutti i cittadini di esprimere le loro opinioni. La stampa e i mass media, finanziati dai governi, fanno il loro mestiere, ma in silenzio, per non urtare la suscettibilità del padrone di turno. Perfino l’ingenuo Bersani, di fronte alle polemiche sorte riguardo all’art. 18, lancia un messaggio di pace, chiedendo che tutto si rimandi a dopo le feste: ma si rende conto che la festa è già stata fatta alla gente che lavora, ai disoccupati, ai pensionati, alle donne, alle famiglie, ai giovani e ai poveri anziani? Credo proprio di no. In tale confusione mentale generalizzata la lega del nord (confortata da Tremonti) e Berlusconi parlano di meno e lasciano libero il campo dell’impopolarità al governo dei tecnici e delle banche. Prof. Antonio Vento 20-12-11 |
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