Università degli studi di Roma La Sapienza |
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Tutti sanno cosa sia, ma nessuno lo pratica, i pazienti non lo praticano perché sono vittime del loro stare male, altrimenti non andrebbero dal medico e non si porrebbero il problema della deontologia dei medici, i quali, a loro volta spesso scambiano i valori (giuramento d’Ippocrate compreso) col valore (i soldi) e si dimenticano (insieme con lo Stato) che chi sta male deve essere curato a prescindere dal fatto se possa o non possa pagarsi la prestazione e quindi neanche i medici lo praticano. Allora a che serve giurare se poi si è tutti spergiuri? In tal senso tutto si muove su un terreno virtuale, che è solido soltanto per chi mette in atto tale virtualità che, come sopra dicevo, non si pone il problema dei valori, ma aspira ad un solo VALORE, cioè il guadagno: dov’è finito l’uomo e la sua umanità? In Cina le persone che stanno bene danno un contributo spontaneo ai medici dai “piedi scalzi”, ma non pagano alcuna prestazione quando stanno male, perché un uomo che soffre deve essere considerato soggetto-oggetto di attenzione e di amore: questo è uno dei valori umani, non il valore (soldi-potere). Io sono cresciuto tra la gente semplice, che lavora, che stenta a sopravvivere e che io ho cercato sempre di aiutare, anche quando mi è stato impedito dagli ambienti universitari dai quali dipendevo quale operatore medico, perché la mia buona coscienza disturbava la cattiva coscienza degli altri. Ed è questa cattiva coscienza che lentamente si è infiltrata in tutte le cellule della società che si è ammalata perché non doveva funzionare come società di uomini felici, essendo la felicità meno redditizia della sofferenza e della morte. Sulla sofferenza della gente e sulla malattia purtroppo è cresciuto il potere delle multinazionali, delle cliniche private, dei sanitari (scusate, correggo con “medici” altrimenti potremmo essere scambiati con i pezzi d’arredo di un bagno), delle banche, della politica, di una ridicolo classe di intellettuali asserviti al sistema, e così via... Intanto i nostri figli cercano un punto di riferimento o un posto di lavoro, ma consci che sarà molto difficile se prima non saranno estirpati i parassiti dai punti nevralgici della democrazia e dagli abusi di poteri istituzionali: scuola, università mezzi di comunicazione e loro lacchè, istrioni che occupano gli spazi televisivi senza che abbiano alcun diritto, se non quello di sostenere un programma di schiavitù sulla povera gente che crede di essere in qualche modo rappresentata, ma non è vero, è tutto un inganno. Io comunque sono convinto (e sono testimone silenzioso di tante esperienze vissute) che tutta questa confusione storica è alla fine del suo cammino: il dato oggettivo sta per incontrarsi e saldarsi col dato soggettivo e questo evento può e deve significare CAMBIAMENTO. A ciascuno le proprie responsabilità! Prof. Antonio Vento 29-11-13 |
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