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In
questi ultimi anni abbiamo assistito al nascere di una miriade di sedi
che si dichiarano depositarie di esperienze legate al Mobbing :
esperienze che si rifanno al fenomeno attribuendogli, via via, diverse
finalità. Iniziamo col dire che l’’esercito degli esperti si divide in
due schieramenti : uno che cerca di utilizzare questo capitolo della
psicologia a favore dei mobbizzati; l’altro a vantaggio dei mobbers;
entrambi esposti ad un vizio ideologico di base. Però mentre i primi
nascono da una matrice coerente alle premesse che questa branca della
psicologia si propone di risolvere, gli altri, invece, si appropriano di
un argomento che si riferisce alla salute mentale ed esistenziale dei
lavoratori solo per creare un terreno di lavoro, di tipo legale più che
medico, per ottenere dei vantaggi personali o di gruppo. Guarda caso,
molti sono gli sportelli mobbing nati in ambienti sindacali. Quello che
stupisce però è che anche in ambiente universitario, dove dovrebbe
vigere la scienza e la coscienza, vi sono così detti professori, anche
titolari di cattedra, che si ritengono stupidamente depositari del
ruolo, per investitura istituzionale, ma che per una visita privata
chiedono anche 500 euro per il titolo che portano, ed hanno il cattivo
gusto di parlar male degli altri, che conoscono veramente la psichiatria
e la disciplina medica del Mobbing. Purtroppo nel nostro paese non si
usa la verifica di capacità e di rendimento, per consentire di eliminare
i cialtroni, da dove sono penetrati non si sa come, e dare ai giovani ed
ai veri esperti la possibilità di qualificare le nostre università, la
sanità, e la cultura. Forse, ancora una volta, parte della
responsabilità ce l’ha la politica. E’ comunque arrivato il momento di
riformare la nostra università, consentendo a tutti coloro che hanno gli
strumenti necessari per l’insegnamento, specialmente la preparazione, di
poter accedere ai siti del sapere comunicato e all’assistenza, che non
devono essere considerati monopolio privato : qualche volta, un primario
o un direttore, che dimostrano scarsa aderenza al lavoro ed alla
ricerca, possono essere sostituiti da chi ha qualche cosa in più da dire
o da fare. Io ho incontrato, nel corso di perizie per Mobbing, nomi
“conosciuti”, quali grandi profeti del Mobbing, autori di pubblicazioni
in materia, a difendere il mobber, cioè un Ente, che pagava una lauta
parcella : potenza dei soldi! Ma i mobbizzati e la coscienza?
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