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BERLUSCONI E L’ALITALIA

E’ solo una strategia: distruggere i sindacati e svendere la società. Siamo un popolo di ingenui, che crediamo ancora nella politica anche se questa non c’è più; è un modo di sbarcare bene il lunario senza sforzi, perché, oltretutto, i cialtroni della politica non saprebbero cosa fare e come mantenersi i privilegi. Certamente il gruppo dirigente di Forza Italia è costituito da furbastri e bravi faccendieri, ma questo non vuol dire che quelli della sinistra siano migliori: sono stupidi e per questo pericolosi. La gente, gli elettori, sono dei creduloni che si fanno infinocchiare per ingenuo sentimentalismo: sognano ad occhi aperti la ricchezza che non avranno mai; intanto il tempo corre verso la fine, i figli si dimenticano dei genitori, i poveri continuano a soffrire, i malati a morire e la vecchia nostra grande cultura si affievolisce sempre più, come tutti i valori del mondo. La vita è un ossimoro: è se stessa e il suo opposto, un’antivita, indegna di essere vissuta, priva di sentimenti e di passioni; l’amore (diceva circa un secolo fa Baudelaire) è prostituzione, che si tramuta in odio; la religione nega la ragione che ha paura di sé e sposa l’irrazionale; l’uomo finge di essere coraggioso e sicuro di sé, ma è solo una vittima dei suoi mali ed ha il terrore di quanto lo circonda, perché si sente in colpa verso i figli e verso gli altri. L’Alitalia è solo un elemento della storia malvagia dell’uomo, dopo questo ci saranno altre disonestà e tante tormentate invenzioni che sacrificheranno i più deboli. L’ipocrisia è ormai un sentimento sporco, ma comune, che possiede anche chi ha disgusto per essa. L’ingenuità è morta. L’unica cosa che ancora sopravvive, perché ancestrale e atavica, principio primo del nostro istinto di conservazione, è la sessualità: ma anche questa vogliono distruggere. Si perseguono le lucciole e i disincantati inseguitori di questa luce, volendo far credere che questi creano disagio e scandalo. Non è vero: i più scandalosi sono i perbenisti e le “brave” signore che scopano di nascosto e poi vanno in Chiesa a pregare. Sono più “mignotte” delle “mignotte” e i loro partner non sanno più scopare le mogli, che sentono lontane e prive di passione. Perché non riapriamo i “casini” (non i politici, ma le case di appuntamento) dove rigenerare, senza ipocrisie, la sessualità che sta morendo? Sarebbe più etico e più igienico. Ma, purtroppo, questo non piace agli ipocriti benpensanti e alla “madre (frigida) chiesa”: salvo poi vedere i seminaristi che si sfogano con la masturbazione o con la pratica omosessuale, e i preti (in più casi) saziarsi con la pedofilia. Facciamoli sposare questi poveri preti, magari con le monachelle: sarebbero tutti più sereni e forse più cristiani. Per tornare all’Alitalia, più che a Berlusconi e agli opportunisti imprenditori, che fanno il loro gioco e lo fanno certamente bene dal loro punto di vista, anche per mortificare questa sinistra del c. che non ha più alcun ruolo, mi viene naturale tradurre la “cosa” in una metafora poetica che Dante Alighieri verseggiò nel Trecento: togliendo le Ali resta una “povera Italia di dolore ostello/nave senza nocchiero in gran tempesta/non donna di provincia, ma bordello.” Vedete, anche Dante conosceva i bordelli (sono stati da sempre italiani), allora apriamoli, tanto il problema dell’Alitalia è tutto un bluff e gli attori sono tutti buffoni.

Prof. Antonio Vento

18-09-08
 

 

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